BOLOGNA, 25 GIU - Decine di donne hanno assistito dagli spalti del pubblico alla discussione in Assemblea legislativa sul progetto di Legge Quadro per la parita' e contro le discriminazioni di genere, risultato di due anni di lavoro della Commissione Parita' presieduta da Roberta Mori, relatrice in Aula.
Per l'elaborazione di un testo che affronta le pari opportunita' in tutti i settori, dalla sanita' all'educazione alla politica, sono state organizzate sull'intero territorio regionale 16 informative, sette audizioni, una udienza conoscitiva e 14 visite nelle sedi dei centri antiviolenza dell'Emilia-Romagna e l'Assemblea ha approvato all'unanimita' nove atti di indirizzo negli ultimi tre anni, anche prima costituire la stessa commissione nel 2012. Una unanimita' rotta da alcuni consiglieri di Forza Italia, nei giorni scorsi in commissione e oggi in Aula con Andrea Leoni: "Si spende in comunicazione invece che potenziare strutture gia' esistenti", ha detto tra l'altro. "E' una legge manifesto - ha aggiunto - la sua unica finalita' e' lanciare un messaggio politico-elettorale" in vista delle regionali.
Il Pd ha difeso con Thomas Casadei una legge fortemente sostenuta dai suoi movimenti femminili: "una legge che determina un cambiamento profondo - ha detto - davvero una democrazia paritaria". Ma non l'ha difesa solo il Pd, anche se per Sandro Mandini (Idv) queste norme sono "un messaggio importante ma che va supportato con sostanza e investimenti opportuni". "Veniamo 'accusati' di fare legge bandiera, ma ben venga – ha rivendicato Mauro Malaguti (Fdi), vicepresidente della Commissione Parita' - le bandiere guidano i popoli. E con questa legge entriamo concretamente nella societa', rispondendo a problemi reali".
Gabriella Meo (Sel-Verdi), ha ricordato che