Eravamo nella stessa scuola, il Serpieri di Bologna, e nello stesso collettivo di studenti impegnati nella politica degli anni '70 dove gli studenti volevano cambiare il mondo, fare la rivoluzione e dissacrare l'esistente. Facevamo spesso assieme la strada del ritorno parlando in dialetto bolognese e discutendo di tutto. A Bologna un po' tutti siamo cresciuti anche ascoltando il suo rock demenziale, leggendo i suoi libri sarcastici e le sue battute geniali che sono entrate nel lessico comune e riproposte da tutti in innumerevoli occasioni.
Con Freak abbiamo spesso discusso di diritti civili, sono stato invitato da lui in moltissime occasioni dove si metteva assieme il serio e il faceto, la battuta fulminante con il ragionamento serioso, l'italiano e il dialetto bolognese. Se devo essere sincero Freak era il cantante bolognese a cui ero più affezionato e francamente mi sentirei di proporre i suoi funerali in comune come per Lucio Dalla. Bene ha fatto il sindaco a dire che Freak è un pezzo importante della cultura della città perché è importante chi ha dissacrato come chi ha consacrato.
Freak ha scritto 7 libri, ricordiamolo con le sue battute che sono passate alla storia del costume, e proprio per lo scherzo che ci ha fatto lasciandoci a 59 anni possiamo ben dire che "la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo".
Franco Grillini
Presidente Gaynet Italia
Consigliere regionale LibDem